Gianni Poggi |
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I wish to thank Daniele Godor for the picture (Rigoletto). I would like to thank Thomas Silverbörg for the recordings and the picture (not autographed).
Nacque a Piacenza il 4 ottobre 1921, da Cesare (1875–1955), commerciante di formaggi, e Rachele Scotti (1889–1960),
vedova Pasini, che aveva due figli di primo letto, Maria e Carlo.
Apprese i primi rudimenti musicali suonando il violino e frequentando la Schola Cantorum nella chiesa di S. Maria in Torricella. A
14 anni iniziò a lavorare con il padre; nel 1942 fu arruolato nel Corpo aeronautico di Bologna, dove ottenne il brevetto di
pilota aviatore. Nel 1945, su consiglio di amici e parenti, soggiogati dalla bellezza della sua voce, iniziò lo studio del
canto con i maestri Alfredo Tedesco e Gianni Schiavoni; il 12 novembre si produsse in concerto al teatro Municipale di Piacenza,
cantando Che gelida manina dalla Bohème di Giacomo Puccini. Nel maggio 1946 si fece ascoltare alla Scala di
Milano ed ebbe l'incoraggiamento dell'allora sovrintendente Giuseppe Del Campo. Dal settembre 1946 proseguì gli studi con
Emilio Ghirardini, baritono di chiara fama e di carriera internazionale.
Il 1° aprile 1947 debuttò, Ismaele nel Nabucco verdiano, al teatro Massimo di Palermo, dove il 26 cantò
La bohème. Iniziò una brillante carriera ventennale, che tra il 1950 e il 1960 lo portò a essere
considerato uno dei massimi tenori della scena lirica nazionale e internazionale. In Italia calcò le principali ribalte degli
Enti lirici e dei teatri di tradizione. Alla Scala debuttò il 10 aprile 1948 (Un ballo in maschera), vi tornò
nel 1949 (La favorita e Lucia di Lammermoor), 1950 (Tosca), 1951 (Oberto, conte di San Bonifacio nel
50° della morte di Giuseppe Verdi), 1953 (La favorita), 1954 (Rigoletto; una recita di Lucia di Lammermoor
con Maria Callas, direttore Herbert von Karajan; Faust), 1955 (a bohème, direttore Leonard Bernstein), 1958
(Mefistofele e Nabucco), 1959 (Stabat mater di Antonín Dvořák e La bohème),
1960 (Un ballo in maschera), 1963 (Mefistofele), 1965 (La bohème). Al Comunale di Firenze debuttò
nel 1950, Un ballo in maschera, e nel 1954 sostenne il ruolo eponimo nella ripresa del Don Sebastiano di Gaetano
Donizetti; cantò al San Carlo di Napoli per la prima volta nel 1948 (Tosca, ripresa nel 1950 e nel 1964) e vi
tornò nel 1952 (debutto in Adriana Lecouvreur), nel 1956 (Faust) e nel 1961 (Mefistofele). Nel 1949
debuttò in Lohengrin all'Arena di Verona, dove si ripresentò regolarmente, tra l'altro nel 1952 per La
Gioconda con la Callas. Le sue presenze al Municipale di Piacenza (Tosca, 1947, 1951; Un ballo in maschera, 1950;
La bohème, 1953; La traviata 1955, 1964; Faust e Lucia di Lammermoor, 1958; Rigoletto e
Il trovatore 1960; La Gioconda, 1961; Lohengrin, 1963; Manon Lescaut, debutto, e L'elisir d'amore,
1967; Mefistofele, 1969, oltre a numerosi concerti) suscitarono sempre entusiasmo, sostenute da tifoserie in aperto confronto
con i fautori di Flaviano Labò, l'altro importante tenore piacentino. Poggi compì numerose tournées in
Sud America, a Rio de Janeiro nel 1949, 1950, 1951, 1953 e 1959, a San Paolo del Brasile nel 1949, 1950, 1955 e 1959, a Buenos Aires
nel 1951 e 1956; fu anche a Santiago, a Lima, a Caracas, a Città del Messico nel 1949 (debuttò nel Faust) e nel
1957. Nel dicembre 1955, all'apice della carriera, cantò Rigoletto al Metropolitan di New York, dove tornò nel
1957 per Rigoletto, Tosca, La bohème, Lucia di Lammermoor, La traviata, La Gioconda;
si esibì anche a Boston (Rigoletto), Cleveland (La traviata, Tosca) e Washington (La bohème).
In Europa cantò nei teatri della penisola iberica, al Liceu di Barcellona dal 1947 al 1949, dal 1953 al 1958 (debuttando il
26 novembre del 1957 nel Trovatore) e ancora nella stagione 1962-63, sempre acclamato; alla Staatsoper di Vienna nel 1959
(Un ballo in maschera, 1960 (debuttando in Pagliacci), 1962, 1963; allo Erkel di Budapest nel 1962; in Giappone a
Tōkyō e a Osaka nel 1961; in Germania, a Berlino, Dresda, Stoccarda, Monaco e Mannheim; a Londra, prima al Royal Festival
Hall nella Messa di Requiem di Verdi nel 1953, poi al Royal Albert Hall, in concerto nel 1959, e al Princes Theatre,
Rigoletto, nel 1960; a Parigi al Théâtre des Champs-Élysées, Il trovatore, nel 1958.
Il 30 aprile 1952 a Grazzano Visconti sposò Adriana Borgonovo, figlia del baritono Luigi Borgonovo. Il matrimonio ebbe breve
durata; nell'ottobre 1959 a San Paolo del Brasile sposò Dagmar Prinz, conosciuta a Vienna, da cui ebbe due figli, Leonora
(1961) e Riccardo (1962). Il matrimonio si ruppe nel 1967: nel 1973 Poggi sposò Anna Maria Nicelli. Dopo il ritiro dalle
scene, benché malato, insegnò canto al conservatorio di Piacenza, aiutando a formare un buon gruppo di cantanti locali.
Morì a Piacenza il 16 dicembre 1989.
Affacciatosi alla ribalta nell'immediato dopoguerra, Poggi stupì per la bellezza di una voce intatta e omogenea in tutta la
gamma, che incarnò in maniera perfetta il tipo del tenore lirico, com'ebbe a riconoscere anche Tullio Serafin (Hanine Roussel,
1995, pp. 51 s.), pensando a lui come interprete ideale di Don Carlo. Il suo repertorio, infatti, si identificò in una
manciata di titoli (Lucia di Lammermoor, Rigoletto, La traviata, Un ballo in maschera, La
bohème, Tosca, Madama Butterfly, Mefistofele, con Faust e Lohengrin, cantato in italiano):
tra di essi spicca La Gioconda, la cui vocalità, tolta qualche frase più spinta, fu assolutamente lirica. Il
facile registro acuto gli permise un felice accostamento alla Favorita; sporadici furono quelli con Il trovatore e
Pagliacci, del tutto occasionali con Adriana Lecouvreur e Manon Lescaut. Si poneva, dunque, come l'ideale
continuatore della scuola di canto italiana in aperta rivalità con giovani colleghi più atletici, quali Giuseppe Di
Stefano. Alla bellezza della voce e alla generosità del canto non corrispose tuttavia un adeguato approfondimento tecnico
né la capacità di affrancarsi da modalità interpretative superate dalle mutate aspettative storico-culturali,
anche se va riconosciuto a Poggi di essere stato una delle più belle voci italiane del XX secolo: lo si può costatare
nella discografia, non tanto nelle registrazioni per le etichette discografiche Decca, Philips e Urania, quanto nella serie di 78
giri realizzati per la Cetra.
Source and copyright: Enciclopedia Treccani (it's such a pity
that they don't have more singer biographies, they're really so much better than in most other reference works)
La bohème (Puccini) – Palermo, 26 April 1947 La Gioconda (Ponchielli) – Ravenna, 22 June 1947 Tosca (Puccini) – Milano, 12 July 1947 Martha (Flotow) – Barcelona, 22 November 1947 Madama Butterfly (Puccini) – Parma, 25 December 1947 Rigoletto (Verdi) – Lisboa, 18 February 1948 La traviata (Verdi) – Lisboa, 2 March 1948 Un ballo in maschera (Verdi) – Milano, 10 April 1948 Lucia di Lammermoor (Donizetti) – Ravenna, 18 May 1948 La favorita (Donizetti) – Bergamo, 30 September 1948 Faust (Gounod) – Mexico, 21 June 1949 Lohengrin (Wagner) – Verona, 21 July 1949 Oberto (Verdi) – Milano, 13 February 1951 Mefistofele (Boito) – Buenos Aires, 6 July 1951 Adriana Lecouvreur (Cilea) – Napoli, 26 December 1952 L'elisir d'amore (Donizetti) – Firenze, 6 January 1955 Don Sebastiano (Donizetti) – Firenze, 2 May 1955 Il trovatore (Verdi) – Paris, 22 October 1958 Pagliacci (Leoncavallo) – Wien, 16 May 1960 La casa delle tre ragazze (Schubert/Berté) – Trieste, 28 July 1962 La vedova allegra (Lehár) – Barcelona, 18 May 1963 Manon Lescaut (Puccini) – Piacenza, 5 January 1967 Cavalleria rusticana (Mascagni) – Sirmione sul Garda, 24 August 1968 Reference: Jean Jacques Hanine Roussel Gianni Poggi Spirto gentil, Tip.Le.Co. |